lunedì 22 ottobre 2012

IL DUOMO


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La costruzione del Duomo ebbe inizio verso la metà del XII secolo.

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LA FACCIATA 

Tra il 1238 e il il 1285 i Monaci di San Galgano diedero grande impulso al proseguimento della costruzione, chiamando Nicola Pisano e il figlio Giovanni che scolpì la parte inferiore della facciata con i personaggi dell'Antico Testamento, i cui originali sono conservati nel Museo del Duomo.




Durante il Trecento la pianta del Duomo venne ingrandita, abbattendo abside e capodicroce, e il tempio venne allungato fino alla fronte del Battistero.
La facciata è in marmo bianco con qualche decorazione in rosso di Siena e serpentino (marmo verde)
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Si progettò un duomo nuovo, di cui quello vecchio doveva costituire solo il transetto ma poi si rinunciò al progetto nel 1355. Restano il facciatone, la navata destra  e parte di quella sinistra.
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LA FACCIATA SUPERIORE


Camaino di Crescentino dette alla facciata superiore l'odierno aspetto tricuspidale. Un bellissimo rosonesi apre al centro, incorniciato da nicchie gotiche contenenti i busti di Apostoli e Profeti che rendono omaggio alla Madonna col Bambino, identificabile nella nicchia centrale superiore (gli originali sono nel Museo del Duomo). Ai lati due pilastri incorniciano questa struttura e terminano in pinnacoli e quindi in sottilissime guglie, accentuando lo slancio verso l'alto dell'edificio. Lateralmente sono presenti due ordini di loggette, mentre il tutto è sormontato da tre cuspidi dorate. I tre mosaici dorati, che raffigurano da sinistra a destra la Presentazione di Maria al Tempio, L'Incoronazione della Vergine e La Natività di Gesù, furono eseguiti a Venezia nel  1878, su disegno di Alessandro Franchi Il rosone reca invece una vetrata di Pastorino de' Pastorini(me tà del XVI sec.), raffigurante l'Ultima Cena e visibile dall'interno. (da Wikipedia)



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L'INTERNO DEL DUOMO


L'interno è diviso in tre navate da pilastri polistili, con un transetto diviso in due navate (quattro se si considerano anche le cappelle) e un profondo coro; misura 89,4 m in lunghezza, 24,37 di larghezza alle navate e 54,48 alla crociera.  La pianta è divisa in numerose campate (quadrate nelle navate laterali e rettangolari in quella centrale, come le cattedrali gotiche francesi) dai pilastri e scandite da leggerissimi arhi a tutto sesto. Le volte sono a crociera in tutte le navate, decorate da un azzurro stellato. Il claristorio è molto alto, decorato da archi a sesto acuto  e dotato da raffinate e traforate trifore (bifore nel transetto) che illuminano tutto l'interno. Due magnifici rosonisono presenti in controfacciata e sul coro. Tutta la struttura interna è dominata dalla bicromia bianca e nera, riferimento ai colori dello stemma di Siena, creando un ricercato effetto chiaroscurale.
(da wikipedia)
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IL PULPITO

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Il Pulpito fu realizzato da Nicola Pisano  tra il 1265 e il 1268. È uno dei gioielli del Duomo, nonché una delle opere scultoree più importanti dell'arte del Duecento italiano. Presenta una pianta ottagonale. Quattro delle otto colonne agli spigoli poggiano su leoni stilofori, mentre quella centrale su uno zoccolo ottagonale adornato di figure che rappresentano le arti liberali e la filosofia. Gli archi sono a tutto sesto trilobati e sopra i capitelli ci sono figure marmoree che rappresentano le virtù teologali cardinali e la logica. Sugli sguanci degli archi troviamo profeti ed evangelisti. Le scene rappresentate sui pannelli principali sono: Visitazione e Natività, Adorazione dei Magi,Presentazione al Tempio e Fuga in Egitto, Strage degli Innocenti, Crocifissione, Giudizio Universale, gli Eletti, Giudizio Universale, i Dannati
La scala e il ponte di accesso furono scolpiti da Bernardino di Giacomo nel 1536/1539, su probabile disegno di Baldassarre Peruzzi.
(da wikipedia)


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IL PAVIMENTO



Il pavimento è a commessi marmorei, opera unica nell'arte italiana per ricchezza di inventiva, vastità e importanza dei nomi che vi hanno collaborato. Diviso in 56 riquadri mostra rappresentazioni sottese a un disegno tematico omogeneo, quello della Rivelazione tramite la Scrittura, solo in piccola parte alterato per via della lunga vicenda esecutiva o per esigenze di celebrazione della storia cittadina. I riquadri più antichi sono della seconda metà del Trecento, fino agli ultimi ottocenteschi, dovuti a più di quaranta artisti quasi tutti senesi. Vi spiccano i nomi di Francesco di Giorgio, Pinturicchio, il Sassetta, Neroccio di Bartolomeo de' Landi, Antonio Federighi, Urbano da Cortona e Domenico Beccafumi che creò ben 35 scene  scene innovando profondamente il genere. Nell'ultima fase esecutiva, quella ottocentesca, vi lavorò il caposcuola del del purismo, Alesandro Franchi.
Praticamente tutte le scene vennero restaurate nei secoli, per ovviare l'usura, alcune proprio rifatte ex-novo, rispettando però l'aspetto antico




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La Strage degli Innocenti






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LA LIBRERIA PICCOLOMINI




La magnifica sala fu voluta dal cardinale Francesco Todeschini Piccolomini, poi papa Pio III (1495) per custodirvi la preziosa libreria dello zio, papa Pio II. Il pavimento in maiolica riproduce lo stemma della famiglia, sui banchi sono in mostra preziosi corali miniati da famosi artisti del Quattrocento.
Al centro della sala, sopra un piedistallo marmoreo, le statue delle Tre Grazie, copia romana da un originale ellenistico, dalle forme armoniose ed eleganti.
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A decorare le pareti fu chiamato Bernardino di Betto, detto il Pinturicchio, condiscepolo alla scuola del Perugino di Raffaello che pare gli abbia fornito cartoni e schizzi.
I 10 affreschi, eseguiti tra il 1505 e il 1507 con la collaborazione di vari pittori, rappresentano momenti della vita di papa Pio II.



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Il soffitto della libreria

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foto dal web

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